Sapevo che le difficilissime luci del locale avrebbero richiesto inventiva e fantasia, che mi erano mancate la sera prima.
Sapevo di avere ancora tante date del tour come paracadute. Sapevo quindi di potermi permettere un azzardo.
Sapevo anche che in un meraviglioso stipato sold out come quello del District 272 sottopalco, senza pit per i fotografi, avrei rischiato la vita, o almeno le macchine fotografiche.
E sapevo che il pubblico dei MCR è bellissimo.
Così mi sono defilato e ho deciso di raccontare il concerto dal punto di vista della gente, da dietro, con l’occhio aperto su tutti. Per la prima volta da che fotografo concerti, niente primi piani, niente musicisti come soggetti.